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Il Giocatore di Morra

Tra i brani scultorei degli anni ’40 realizzati dall’artista Barbieri Francesco, che vedono come protagonisti sia soggetti biblici che personaggi tratti dalla realtà quotidiana, spiccano opere uniche come Giocatore di Morra. Con quest’opera e il primo ritratto di Mario Negri, Barbieri partecipa, nel 1948, alla Rassegna Nazionale d’Arti della Quadriennale di Roma. Oggi la scultura fa parte del ricco patrimonio conservato presso il Museo Sigismondo Castromediano di Lecce. Realizzata in bronzo, con linee pulite, Giocatore di Morra rappresenta un uomo interamente nudo, rivolto verso destra, intento a giocare la sua mossa vincente. La sua è una posizione innaturale e di tensione ma, allo stesso tempo, denota una certa dinamicità nei movimenti. I capelli del soggetto sono corti e inquadrano il viso di forma regolare, su cui spicca il naso, particolarmente appuntito. Il collo è in tensione, proteso verso destra. Lo sguardo è diretto davanti a sé e la sua espressione è inquisitoria. Il corpo del giocatore, nel complesso, è snello e la sua muscolatura è ben definita. La sua schiena è ingobbita e sono visibili i muscoli flessi e le costole, magistralmente delineati dalle incisioni dell’artista. Il braccio destro è piegato, con l’avambraccio protratto in avanti e la mano destra ha il palmo completamente aperto, ad indicare il numero cinque. Il braccio sinistro, invece, si allunga all’indietro, seguendo parallelamente la linea della schiena. Il giocatore sembra quasi voler nascondere la sua mano sinistra, che indica il numero tre. Le gambe sono divaricate e piegate con le ginocchia rivolte all’infuori e i piedi sono sollevati dalla base, un piedistallo di forma rettangolare realizzato in marmo nero. Il soggetto è leggermente sollevato dalla base in marmo, sorretto da delle corte aste metalliche che si innestano sotto ai piedi. Parallelo al piedistallo, si trova solamente la parte inferiore del corpo, dal busto in su. Il giocatore si protrae in avanti, superando i limiti delineati dal marmo. Questa posa che tende verso l’avversario, denota tutta la tensione della sfida, la determinazione del giocatore e l’emozione del momento.